giovedì 13 ottobre 2016

Le cose ieri e oggi


Il termine ‘’cosa’’ è una parola troppo generica, ad esempio nella legge (codice civile) si parla di cose, intese nella propria materialità.
Dal punto di vista linguistico, la materialità della ‘’cosa’’ ha degli effetti, essa può essere, ad esempio, causa di ricchezza.
In genere una ‘’cosa’’ ha un supporto materiale e, per questo , ha degli effetti . Ed Essendo effetto ‘’la cosa’’ è sia cosa, che causa.
Ci sono cose che, invece, non hanno materialità ,ad esempio lo spirito, il quale però si può esprimere come qualcosa di materiale che si attribuisce ad una cosa concreta. Il tatuaggio, ad esempio, è un idea che diventa cosa, farsi scrivere qualcosa, infatti, vuol dire portare qualcosa di indelebile che ha uno spirito che si è fatto materialità.

I colori sono una caratteristica delle cose, essi non sono niente se non sono supportati dalle cose, oggetti.

Ogni lingua ha una sua percezione per le ‘’cose’’, in latino e tedesco, essa è indicata con il neutro, nel greco antico si usava duale, e così via.

Mentre nel corso degli anni alcune parole hanno avuto un’accezione sia positiva che negativa, ad esempio il termine macchina, che deriva dal greco, era usata nelle tragedie greche come ‘’quella cosa ’’ che calava dall’alto per fare scendere il dio dall’alto e portarlo in scena.
La macchina ( il cavallo di Troia) fu anche il marchingegno usato da Ulisse per incendiare la famosa città di Troia. Per questo motivo il termine macchina ha caratteristiche negative e dispregiative, caratteristica che si è tramandata dal  mondo antico al medioevo. Dal ‘200 in poi però essa perderà  di negatività. Ma oggigiorno il termine rimane in larga parte usato in modo dispregiativo per descrivere oggetti malefici, come ad esempio la ‘’macchina’’ da guerra.


La parola cosa invece rimane sempre al di la di positività e negatività e trova come già detto varie applicazioni.

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